AMATORIALE

    PEDARA – Un giorno diverso, una fruizione dell’Etna completamente nuova. Sabato 21 giugno 2025 è stata scritta una pagina inedita nella storia della mobilità sul vulcano: per la prima volta, il tratto di strada sul versante Pedara–Salto del Cane è stato chiuso al traffico motorizzato e aperto esclusivamente a biciclette e pedoni. È nato così l’Etna Bike Day – Il Vulcano Liberato, un evento destinato a lasciare il segno.

    Non una gara, non una pedalata ecologica come se ne vedono tante, ma una vera e propria rivoluzione culturale. L’Etna si è mostrata sotto una luce nuova: silenziosa, accogliente, viva. Ha spalancato le sue porte a famiglie, bambini, ciclisti esperti e pedalatori della domenica, tutti uniti dal desiderio di vivere la montagna in modo lento, sostenibile e rispettoso.

    Un flusso ininterrotto di biciclette ha risalito i tornanti storici che nel 2017 avevano visto i corridori del Giro d’Italia 100 contendersi la vittoria. Ma questa volta niente cronometro, niente ammiraglie o traguardi: solo il respiro della natura, il profumo della ginestra in fiore, il nero delle colate laviche e – ad accogliere i partecipanti in quota – il suono delicato di un’arpa e di un violoncello. Un’esperienza immersiva, emozionante, irripetibile.

    L’iniziativa è frutto di una sinergia virtuosa tra il Parco Ciclistico dell’Etna, i Comuni di Pedara, Nicolosi e Zafferana Etnea, la Città metropolitana di Catania e il Comitato Provinciale FCI di Catania. L’obiettivo: dimostrare che la bicicletta può essere molto più di un mezzo di trasporto o di competizione. Può cambiare la percezione dei luoghi, generare socialità, educare alla mobilità dolce, promuovere la bellezza del territorio.

    «È stato un momento simbolico – ha dichiarato Adolfo Scandurra, presidente provinciale FCI Catania – ma anche profondamente concreto: per un giorno abbiamo restituito un tratto d’Etna alle persone. Non solo sport, ma visione di futuro. Il Vulcano è stato liberato. Ora è tempo di pedalare insieme verso la prossima edizione.»

    L’Etna Bike Day ha acceso i riflettori su un nuovo modo di intendere il ciclismo: non soltanto come disciplina agonistica, ma anche come chiave per riscoprire il paesaggio, tutelare l’ambiente, promuovere una cittadinanza più attiva e consapevole. E guardando le immagini dell’evento – con il flusso colorato dei partecipanti tra i pini, le lave e il cielo terso – è difficile non pensare che da qui possa davvero iniziare una nuova storia.

    Il Vulcano Liberato: successo per l'“Etna Bike Day”

    PEDARA – Un giorno diverso, una fruizione dell’Etna completamente nuova. Sabato 21 giugno 2025 è stata scritta una pagina inedita nella storia della mobilità sul vulcano: per la prima volta, il tratto di strada sul versante Pedara–Salto del Cane è stato chiuso al traffico motorizzato e aperto esclusivamente a biciclette e pedoni. È nato così l’Etna Bike Day – Il Vulcano Liberato, un evento destinato a lasciare il segno.

    Non una gara, non una pedalata ecologica come se ne vedono tante, ma una vera e propria rivoluzione culturale. L’Etna si è mostrata sotto una luce nuova: silenziosa, accogliente, viva. Ha spalancato le sue porte a famiglie, bambini, ciclisti esperti e pedalatori della domenica, tutti uniti dal desiderio di vivere la montagna in modo lento, sostenibile e rispettoso.

    Un flusso ininterrotto di biciclette ha risalito i tornanti storici che nel 2017 avevano visto i corridori del Giro d’Italia 100 contendersi la vittoria. Ma questa volta niente cronometro, niente ammiraglie o traguardi: solo il respiro della natura, il profumo della ginestra in fiore, il nero delle colate laviche e – ad accogliere i partecipanti in quota – il suono delicato di un’arpa e di un violoncello. Un'esperienza immersiva, emozionante, irripetibile.

    L’iniziativa è frutto di una sinergia virtuosa tra il Parco Ciclistico dell’Etna, i Comuni di Pedara, Nicolosi e Zafferana Etnea, la Città metropolitana di Catania e il Comitato Provinciale FCI di Catania. L’obiettivo: dimostrare che la bicicletta può essere molto più di un mezzo di trasporto o di competizione. Può cambiare la percezione dei luoghi, generare socialità, educare alla mobilità dolce, promuovere la bellezza del territorio.

    «È stato un momento simbolico – ha dichiarato Adolfo Scandurra, presidente provinciale FCI Catania – ma anche profondamente concreto: per un giorno abbiamo restituito un tratto d’Etna alle persone. Non solo sport, ma visione di futuro. Il Vulcano è stato liberato. Ora è tempo di pedalare insieme verso la prossima edizione.»

    L’Etna Bike Day ha acceso i riflettori su un nuovo modo di intendere il ciclismo: non soltanto come disciplina agonistica, ma anche come chiave per riscoprire il paesaggio, tutelare l’ambiente, promuovere una cittadinanza più attiva e consapevole. E guardando le immagini dell’evento – con il flusso colorato dei partecipanti tra i pini, le lave e il cielo terso – è difficile non pensare che da qui possa davvero iniziare una nuova storia.