STRADA

    L’olandese, quarto al Giro del Belvedere, ha superato in uno sprint a due Giulio Pellizzari (Green Project-Bardiani CSF). Terzo Alessandro Pinarello

    NEGRAR (VR) – Dopo aver dominato il Giro del Belvedere, il Team Jumbo – Visma Development fa la voce grossa anche al 60° Palio del Recioto grazie all’olandese Tijmen Graat. Il 20enne, quarto 24 ore prima alla classica trevigiana, è stato capace di superare in uno sprint a due Giulio Pellizzari (Green Project-Bardiani CSF), con cui aveva preso il largo a una ventina di chilometri dal traguardo (nella foto di Photobicicailotto, l’arrivo). Terzo posto per Alessandro Pinarello, sempre del team dei fratelli Reverberi.

    La gara

    Sono stati in 156 gli Under 23 schieratisi al via da Negrar per affrontare i 147 chilometri in programma, divisi in sei tornate iniziali di 18,4 chilometri caratterizzate dalle salite della Masua e di Jago, una tornata intermedia con il Muro di Via Tezol, per finire con gli ultimi 21 chilometri caratterizzati dall’asperità di Fiamene.

    Nonostante il percorso vallonato e ricco di strappi, il gruppo ha controllato con forza la corsa, impedendo a chiunque di avvantaggiarsi. Anche l’azione maturata al 36° chilometro e promossa da Alessio Nieri (Green Project-Bardiani CSF), Trym Brennsaeter (Groupama-FDJ), Jacques Robbins (Monaco) e Marco Manenti (Hopplà-Petroli Firenze) non ha mai guadagnato più di 40’’ prima di essere annullata dal plotone.

    A confermare quanto fosse andasse il plotone è stato il veronese Davide De Cassan, giunto nono e stremato al traguardo: “Io sono cresciuto rispetto all’anno scorso, ma gli altri vanno il doppio. Abbiamo preso le salite a un ritmo folle”.

    Per quanto il ritmo fosse alto in salita, è in discesa che ha preso forma l’azione decisiva. Sfruttando la superiorità numerica nel gruppo di testa, forte in quel momento di 22 unità, al 126° chilometro la Jumbo-Visma Development e il Green Project-Bardiani CSF hanno lanciato all’attacco Tijmen Graat e Giulio Pellizzari. Nonostante il loro vantaggio sia sempre rimasto nell’ordine dei 25 secondi, i due atleti sono riusciti a difendere con i denti l’esiguo margine, anche per merito del lavoro di stopper dei loro compagni alle spalle. Così il successo del 60° Palio del Recioto è stato un discorso privato tra i due attaccanti, con l’olandese (già vincitore quest’anno di una tappa e della classifica generale dell’Istrian Spring Trophy) che ha fatto valere la sua maggior freschezza.

    A dimostrazione della superiorità delle due formazioni che si sono contese la vittoria, al terzo posto ha chiuso Alessandro Pinarello, con un ritardo di 18″ secondi, seguito dal valtellinese Alessio Martinelli. Quinto posto per il vincitore del Belvedere Johannes Staune-Mittet, scivolato nelle fasi finali della gara.

    “Sì, la superiorità numerica è stata decisiva”, ha confermato Graat, premiato sul podio da Davide Formolo. “Noi eravamo in due, i Bardiani in tre e ci siamo messi d’accordo di attaccare. Siamo partiti in discesa, anticipando la salita e ci è andata bene. Per me e per la squadra questo è un periodo magico, costruito nel corso dell’inverno, quando abbiamo partecipato alle Academy: i frutti di questo lavoro sono arrivati in questa due giorni italiana”.

    A firma Roberto Amaglio

    Foto credit Photobicicailotto


    Ancora Jumbo-Visma Development: Tijmen Graat vince il Palio del Recioto

    L'olandese, quarto al Giro del Belvedere, ha superato in uno sprint a due Giulio Pellizzari (Green Project-Bardiani CSF). Terzo Alessandro Pinarello

    L'olandese, quarto al Giro del Belvedere, ha superato in uno sprint a due Giulio Pellizzari (Green Project-Bardiani CSF). Terzo Alessandro Pinarello

    NEGRAR (VR) – Dopo aver dominato il Giro del Belvedere, il Team Jumbo – Visma Development fa la voce grossa anche al 60° Palio del Recioto grazie all’olandese Tijmen Graat. Il 20enne, quarto 24 ore prima alla classica trevigiana, è stato capace di superare in uno sprint a due Giulio Pellizzari (Green Project-Bardiani CSF), con cui aveva preso il largo a una ventina di chilometri dal traguardo (nella foto di Photobicicailotto, l’arrivo). Terzo posto per Alessandro Pinarello, sempre del team dei fratelli Reverberi.

    La gara

    Sono stati in 156 gli Under 23 schieratisi al via da Negrar per affrontare i 147 chilometri in programma, divisi in sei tornate iniziali di 18,4 chilometri caratterizzate dalle salite della Masua e di Jago, una tornata intermedia con il Muro di Via Tezol, per finire con gli ultimi 21 chilometri caratterizzati dall’asperità di Fiamene.

    Nonostante il percorso vallonato e ricco di strappi, il gruppo ha controllato con forza la corsa, impedendo a chiunque di avvantaggiarsi. Anche l’azione maturata al 36° chilometro e promossa da Alessio Nieri (Green Project-Bardiani CSF), Trym Brennsaeter (Groupama-FDJ), Jacques Robbins (Monaco) e Marco Manenti (Hopplà-Petroli Firenze) non ha mai guadagnato più di 40’’ prima di essere annullata dal plotone.

    A confermare quanto fosse andasse il plotone è stato il veronese Davide De Cassan, giunto nono e stremato al traguardo: “Io sono cresciuto rispetto all’anno scorso, ma gli altri vanno il doppio. Abbiamo preso le salite a un ritmo folle”.

    Per quanto il ritmo fosse alto in salita, è in discesa che ha preso forma l’azione decisiva. Sfruttando la superiorità numerica nel gruppo di testa, forte in quel momento di 22 unità, al 126° chilometro la Jumbo-Visma Development e il Green Project-Bardiani CSF hanno lanciato all’attacco Tijmen Graat e Giulio Pellizzari. Nonostante il loro vantaggio sia sempre rimasto nell’ordine dei 25 secondi, i due atleti sono riusciti a difendere con i denti l’esiguo margine, anche per merito del lavoro di stopper dei loro compagni alle spalle. Così il successo del 60° Palio del Recioto è stato un discorso privato tra i due attaccanti, con l’olandese (già vincitore quest’anno di una tappa e della classifica generale dell’Istrian Spring Trophy) che ha fatto valere la sua maggior freschezza.

    A dimostrazione della superiorità delle due formazioni che si sono contese la vittoria, al terzo posto ha chiuso Alessandro Pinarello, con un ritardo di 18″ secondi, seguito dal valtellinese Alessio Martinelli. Quinto posto per il vincitore del Belvedere Johannes Staune-Mittet, scivolato nelle fasi finali della gara.

    “Sì, la superiorità numerica è stata decisiva”, ha confermato Graat, premiato sul podio da Davide Formolo. “Noi eravamo in due, i Bardiani in tre e ci siamo messi d’accordo di attaccare. Siamo partiti in discesa, anticipando la salita e ci è andata bene. Per me e per la squadra questo è un periodo magico, costruito nel corso dell’inverno, quando abbiamo partecipato alle Academy: i frutti di questo lavoro sono arrivati in questa due giorni italiana”.

    A firma Roberto Amaglio

    Foto credit Photobicicailotto


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    Ancora Jumbo-Visma Development: Tijmen Graat vince il Palio del Recioto

    L'olandese, quarto al Giro del Belvedere, ha superato in uno sprint a due Giulio Pellizzari (Green Project-Bardiani CSF). Terzo Alessandro Pinarello

    NEGRAR (VR) – Dopo aver dominato il Giro del Belvedere, il Team Jumbo – Visma Development fa la voce grossa anche al 60° Palio del Recioto grazie all’olandese Tijmen Graat. Il 20enne, quarto 24 ore prima alla classica trevigiana, è stato capace di superare in uno sprint a due Giulio Pellizzari (Green Project-Bardiani CSF), con cui aveva preso il largo a una ventina di chilometri dal traguardo (nella foto di Photobicicailotto, l’arrivo). Terzo posto per Alessandro Pinarello, sempre del team dei fratelli Reverberi.

    La gara

    Sono stati in 156 gli Under 23 schieratisi al via da Negrar per affrontare i 147 chilometri in programma, divisi in sei tornate iniziali di 18,4 chilometri caratterizzate dalle salite della Masua e di Jago, una tornata intermedia con il Muro di Via Tezol, per finire con gli ultimi 21 chilometri caratterizzati dall’asperità di Fiamene.

    Nonostante il percorso vallonato e ricco di strappi, il gruppo ha controllato con forza la corsa, impedendo a chiunque di avvantaggiarsi. Anche l’azione maturata al 36° chilometro e promossa da Alessio Nieri (Green Project-Bardiani CSF), Trym Brennsaeter (Groupama-FDJ), Jacques Robbins (Monaco) e Marco Manenti (Hopplà-Petroli Firenze) non ha mai guadagnato più di 40’’ prima di essere annullata dal plotone.

    A confermare quanto fosse andasse il plotone è stato il veronese Davide De Cassan, giunto nono e stremato al traguardo: “Io sono cresciuto rispetto all’anno scorso, ma gli altri vanno il doppio. Abbiamo preso le salite a un ritmo folle”.

    Per quanto il ritmo fosse alto in salita, è in discesa che ha preso forma l’azione decisiva. Sfruttando la superiorità numerica nel gruppo di testa, forte in quel momento di 22 unità, al 126° chilometro la Jumbo-Visma Development e il Green Project-Bardiani CSF hanno lanciato all’attacco Tijmen Graat e Giulio Pellizzari. Nonostante il loro vantaggio sia sempre rimasto nell’ordine dei 25 secondi, i due atleti sono riusciti a difendere con i denti l’esiguo margine, anche per merito del lavoro di stopper dei loro compagni alle spalle. Così il successo del 60° Palio del Recioto è stato un discorso privato tra i due attaccanti, con l’olandese (già vincitore quest’anno di una tappa e della classifica generale dell’Istrian Spring Trophy) che ha fatto valere la sua maggior freschezza.

    A dimostrazione della superiorità delle due formazioni che si sono contese la vittoria, al terzo posto ha chiuso Alessandro Pinarello, con un ritardo di 18″ secondi, seguito dal valtellinese Alessio Martinelli. Quinto posto per il vincitore del Belvedere Johannes Staune-Mittet, scivolato nelle fasi finali della gara.

    “Sì, la superiorità numerica è stata decisiva”, ha confermato Graat, premiato sul podio da Davide Formolo. “Noi eravamo in due, i Bardiani in tre e ci siamo messi d’accordo di attaccare. Siamo partiti in discesa, anticipando la salita e ci è andata bene. Per me e per la squadra questo è un periodo magico, costruito nel corso dell’inverno, quando abbiamo partecipato alle Academy: i frutti di questo lavoro sono arrivati in questa due giorni italiana”.

    A firma Roberto Amaglio

    Foto credit Photobicicailotto