La pietra è stata donata da Les Amis du Paris-Roubaix e dedicata alle vittorie di Serse e Fausto Coppi – Il mattone verrà portato a Roubaix ad aprile in occasione della prossima Paris-Roubaix
Arriverà il 2 gennaio 2022 a Castellania la pietra della Parigi-Roubaix donata da Les Amis du Paris-Roubaix, l’associazione che tutela il famoso pavé simbolo di questa corsa, consegnata ufficialmente alla spedizione azzurra in occasione dei Mondiali su pista appena conclusi in Francia. Una pietra che riporta tutti gli appassionati indietro nel tempo, agli anni 1949 e 1950 quando prima Serse (a pari merito con André Mahé) e poi Fausto Coppi vinsero l'Inferno del Nord: la pietra, simbolo della Regina delle classiche e oggi utilizzata come trofeo per il vincitore, non venne mai consegnata ad entrambi. E proprio da queste premesse è nata l'idea di Casa Coppi, che per mano della giornalista e responsabile storica Francesca Monzone ha proposto agli organizzatori della corsa francese uno scambio: una pietra della Parigi-Roubaix in cambio di un mattone di Casa Coppi.
"Ho chiesto di poter avere una delle pietre simbolo della corsa e loro molto gentilmente si sono offerti di prendere una pietra di uno dei settori più importanti della corsa e di donarla con dedica alla vittoria di Fausto e Serse Coppi nel 1949 e 1950" racconta Monzone. E aggiunge: "Noi come Casa Coppi abbiamo deciso di donare, con dedica al Museo della Paris-Roubaix, un mattone della Casa dove Serse e Fausto Coppi sono nati e che oggi è sede del museo. Il mattone verrà portato a Roubaix il prossimo aprile in occasione della prossima edizione".
Il prezioso simbolo è stato preso in consegna dalla Federazione Ciclistica Italiana che lo custodirà fino al 2 gennaio 2022, giorno in cui verrà portato a Castellania, in occasione della ricorrenza per la morte di Fausto Coppi e dell’assegnazione dei premi Welcome Castellania e Ambasciatori di Casa Coppi nel Mondo.
CASA COPPI – La casa natale di Fausto Coppi è rinata il 2 gennaio del 2000 grazie all' idea del Cav. Massimo Merlano e al patrocinio della Regione Piemonte in collaborazione con la Gazzetta dello Sport. Il museo è dedicato all’aspetto più intimo e riservato dell’esistenza di Fausto. Visitandolo, gli appassionati, gli estimatori del Airone e i semplici turisti, ritroveranno gli oggetti e l’atmosfera cara al Campionissimo, avendo così l’occasione di conoscere anche la dimensione privata di uno degli sportivi più noti e amati non solo in Italia. Respirare quell'aria, entrare in quelle stanze, vedere gli oggetti che ha toccato e fra cui ha vissuto; ogni anno, tifosi da tutto il mondo, si ritrovano in un luogo d'incontro ideale fra affetto e nostalgica ammirazione, per una grande figura umana e sportiva che non conosce confini.
Il museo oltre ad essere il luogo della memoria e degli affetti, costituisce inoltre, in apposite stanze dedicate, un pregevole centro di raccolta di materiale documentale, iconografico, filmati, giornali, cimeli e curiosità.
LA STORIA – Casa Coppi, edificata nella seconda metà dell'800, viene acquistata da Domenico Coppi, padre di Fausto, subito dopo la Grande Guerra del '15-'18. La struttura originaria comprendeva una casa di civile abitazione, composta da nove camere, poste su tre piani, con annesso un fabbricato rurale con stalla, una cascina e il retrostante cortile. La struttura venne poi modificata negli anni '50 da Fausto stesso che, per la comodità dell'anziana madre Angiolina, fece aggiungere una camera con servizio igienico al piano terra, sovrastata da un terrazzo coperto con porticato. La "nuova camera" oggi accoglie i turisti e svolge le funzioni di reception e segreteria.