Chiara Consonni ha completato nel migliore dei modi il suo Tour de Pologne Women, vincendo in volata l’ultima tappa e conquistando anche la classifica generale e quella della ciclista più coraggiosa. L’atleta bergamasca della Canyon//SRAM ha confermato così la sua superiorità in una corsa di tre giorni che l’ha vista sempre protagonista.
La tappa conclusiva, 128 km da Nałęczów a Kraśnik, ha offerto un percorso ondulato, due traguardi volanti LOTTO a Urzędów e Węgliska e uno speciale Zondacrypto a Stróża, a soli sei chilometri dall’arrivo. Finale insidioso, con leggera salita e un tratto in pavé negli ultimi mille metri.
La corsa è partita subito a ritmo sostenuto, complice anche il vento, con il gruppo che si è spezzato e poi ricompattato. Dopo il primo sprint vinto da Kathrin Schweinberger davanti a Consonni, si sono susseguiti vari tentativi di fuga, il più concreto con Anne Knijenburg e Marie-Louise Hartz Krogager, capaci di guadagnare oltre due minuti. La neerlandese Knijenburg ha poi proseguito da sola, resistendo fino ai -300 metri, quando il gruppo l’ha riassorbita lanciando la volata.
La campionessa olimpica non ha sbagliato nulla, imponendosi nettamente e coronando così un Tour perfetto, arricchito anche dal titolo di “Most Active Rider”.
«La squadra ha fatto un lavoro straordinario – ha raccontato Consonni –. Hanno cercato di restare il più vicino possibile alle fughe e poi siamo andate per lo sprint. Non avevo ancora vinto nulla quest’anno, quindi questo era il mio obiettivo fin dall’inizio. Dopo il successo nella prima tappa mi sono detta: “Perché no?” e da lì è andato tutto alla perfezione. Abbiamo tenuto la maglia in casa. Restare concentrate e gestire le energie non è mai facile, ma poter condividere questo percorso con compagne esperte ha alzato il morale. Ho creduto in me stessa e tutta la squadra – direttori sportivi e compagne – è stata fantastica. Il lavoro dietro le quinte è incredibile e importante quanto quello in gara. Devo ringraziare tutti per il supporto. Il primo giorno ci stavamo ancora conoscendo e il treno non è stato perfetto; oggi invece ha fatto la differenza e sono riuscita a ripagarle. In condizioni dure e calde hanno dato tutto, quindi rinfrescarsi dopo è stato fondamentale. L’arrivo era più difficile di ieri, ma ci abbiamo creduto e ce l’abbiamo fatta».