ROMA – Mirko Celestino, 50 anni, un passato da professionista con allโattivo un Giro di Lombardia e due Milano-Torino, oltre al primo titolo di campione europeo su strada nel 1995, รจ stato riconfermato alla guida delle nazionali MTB della Federazione. Si tratta per lui del terzo quadriennio olimpico, iniziato proprio in questi giorni con le prime gare della stagione. Il tecnico ligure fa il punto sulla stagione partendo dal quarto posto di Luca Braidot a Parigi.
โAi Giochi dello scorso anno abbiamo avuto la conferma di aver lavorato bene. Certo, il quarto posto di Luca brucia per come รจ arrivato, ma la bella gara che ha fatto, lโunico in grado di risalire posizioni dopo la foratura praticamente sugli stessi tempi di Pidcock, ci dice che eravamo arrivati allโappuntamento piรน importante del quadriennio proprio nel modo migliore. Ripartiamo da quella prova, dal titolo europeo di Avondetto e dalla medaglia mondiale di Martina Berta per impostare il lavoro dei prossimi quattro anni.โ
Qual รจ il livello del fuoristrada italiano e che stagione sarร ?
โTi rispondo dal punto di vista degli atleti in ottica Nazionale e ti posso dire che il livello รจ ottimo. Abbiamo un gruppo di ragazzi e ragazze che hanno mostrato di essere molto competitivi. Luca Braidot รจ nel pieno della maturitร agonistica e ha ancora diversi anni di attivitร di alto livello. Accanto alla sua esperienza ci sono due giovani nei quali io credo molto. Simone Avondetto, che possiamo considerare una certezza: il suo titolo europeo ha dato tanto entusiasmo a tutto il movimento. Ha ancora margini di crescita e una qualitร che non tutti posseggono: quando si lotta per qualcosa di importante lui si fa trovare pronto. Lโaltro รจ Juri Zanotti, che sta crescendo benissimo. Un aspetto positivo che mi piace ricordare รจ che da questโanno i tre correranno nello stesso team. Questo permetterร a ognuno di crescere ancora nel confronto con i compagni di colori. Accanto a loro, poi, ci sono anche altri giovani che in questi tre anni sicuramente si metteranno in evidenza.
Per quanto riguarda il settore femminile, Chiara Teocchi (per lei un buon piazzamento alle Olimpiadi) e Martina Berta (bronzo ai Mondiali), anche se ancora giovani, rappresentano una certezza. Dietro di loro vedo crescere bene atlete come Giada Specia e Valentina Corvi: questโultima, lo scorso anno, alla prima stagione con le Under 23, ha tenuto testa alle avversarie, anche molto piรน strutturate di lei. A loro aggiungerei anche Greta Seiwald, la cui esperienza รจ fondamentale anche per accompagnare la maturazione complessiva del gruppo azzurro.
La stagione si preannuncia lunga e impegnativa. A fianco a me avrรฒ sempre lo stesso gruppo di lavoro, a cominciare da Nadia De Negri, con la quale ormai vi รจ una divisione dei compiti automatica e una perfetta sinergia. Nicola Casadei continuerร ad aiutarmi nella prova percorso con gli atleti, cosรฌ come tutto lo staff di meccanici e massaggiatori con i quali lavoro da anni e che sono fondamentali per mettere il gruppo nelle condizioni di lavorare con tranquillitร .
Per quanto riguarda i criteri di selezione per i due appuntamenti fondamentali, ovvero Mondiali ed Europei, valuterรฒ strada facendo, a ridosso delle gare, quali sono gli atleti in condizione e opererรฒ le mie scelte. ร stato il metodo utilizzato in questi anni e gli atleti di interesse nazionale sanno giร da ora quando devono farsi trovare pronti per conquistare la Maglia Azzurra.โ