Il ciclismo e lo sport italiano piangono la scomparsa di Franco Testa, che si è spento oggi a 87 anni. E’ stato l’uomo dell’oro nell’inseguimento a squadre alle Olimpiadi di Roma insieme agli altri tre moschettieri che sono rimasti nell’immaginario collettivo e di una generazione per tanto tempo: Marino Vigna, Luigi Arienti e Mario Vallotto. Nella finale contro la Germania, nell’iconico Velodromo Olimpico di Roma, l’inseguimento italiano stabilì anche il tempo, allora straordinario di 4’30″90. Quattro anni dopo, ai Giochi di Tokyo, Franco salì nuovamente sul podio conquistando la medaglia d’argento nella stessa disciplina. Nel 1964 fu inoltre vicecampione mondiale a Parigi nell’inseguimento a squadre.
Uomo ironico, schietto e di un entusiasmo contagioso ne dipinge un bel ricordo Marco Pastonesi su tuttobiciweb. Era un ambasciatore delle glorie senza tempo di un ciclismo romantico e generoso.
Il presidente Cordiano Dagnoni, a nome di tutto il movimento ciclistico italiano, esprime i sensi del più profondo cordoglio e si stringe in un commosso abbraccio a familiari e amici.