Montebello Vicentino (Vicenza) – Domenica 30 novembre a Montebello Vicentino, è stato Inaugurato un Cippo Funerario dedicato al ricordo del campione del ciclismo, Davide Rebellin, scomparso tragicamente il 30 novembre del 2022 dopo essere stato travolto da un camionista tedesco.
Alla cerimonia sono intervenuti, tra gli altri, i sindaci dei Comuni di Montebello Vicentino, Dino Magnabosoci, di Montecchio, Silvio Parise e di Lonigo, Pier Luigi Giacomello. Presenti anche gli ex corridori professionisti e amici di Davide Rebellin e tra loro Fabio Baldato, Silvio Martinello, Angelo Furlan, Gilberto Simoni, Roberto Amadio, Christian Salviato, Bruno Cenghialta, Marco Bellini, ex manager e direttore sportivo del campione vicentino e l’ex consigliere della Federciclismo del Veneto, Italo Bevilacqua.
Un sincero ringraziamento è stato rivolto a Lino Diquigiovanni, sponsor della squadra dove aveva militato in passato Davide Rebellin che ha voluto donare il cippo in Memoria del corridore. Il campione vicentino aveva 51 anni quando fu vittima dell’incidente in seguito all’investimento all’uscita di un parcheggio. L’investitore fuggi subito verso la Germania ma fu rintracciato e sottoposto a processo. La sentenza di primo grado, emessa nell’ottobre del 2024, prevedeva una condanna a quattro anni di reclusione.
“Speriamo che questo Cippo sia un monito per sensibilizzare l’opinione pubblica per rispettare e proteggere i ciclisti – hanno rilevato i promotori dell’iniziativa – . Ciao Davide riposa in pace e resterai sempre nei nostri cuori”.
Nato il 9 agosto 1971 Rebellin ottenne complessivamente 62 vittorie tra i professionisti e tra loro in una Liegi-Bastogne-Liegi, in tre Freccia Vallone, in una Tirreno-Adriatico, in una Amstel e in una tappa al Giro d’Italia. Conquistò anche la medaglia d’oro ai Giochi del Mediterraneo, una d’argento ai Mondiali dilettanti e ottenne anche un podio al Giro di Lombardia. Successi che lo hanno consacrato come un grande campione dello sport del pedale ed il suo stile di vita rigoroso, il rispetto per il proprio corpo e la costanza negli allenamenti lo hanno reso un modello ineguagliabile per generazioni di ciclisti.
“La sua scomparsa ha lasciato un vuoto profondo, non solo nel cuore di chi lo amava, ma nell’intero mondo del ciclismo – hanno precisato gli intervenuti all’inaugurazione della lapide – . La giustizia ha condannato il camionista responsabile, ma nulla potrà ridare a noi e al ciclismo il campione che ha saputo onorare ogni pedalata con un cuore immenso. Davide vive oggi nei ricordi di chi ha ammirato e la sua forza, la sua umanità e il suo instancabile spirito di atleta. Un campione che non smetterà mai di pedalare nelle nostre memorie”.
Francesco Coppola

