20/09/2011 – Si è parlato recentemente di concerti ad “impatto zero”. Spesso si è trattato di operazioni di marketing che hanno utilizzato l’ecologia come richiamo, non ponendo però in discussione stili di vita e propensione allo spreco. Non è sicuramente il caso dei Tête de Bois, storico e innovativo gruppo di artisti, che hanno individuato nella bicicletta la fonte di ispirazione e, con l’iniziativa che presentiamo, anche il motore per la propria attività.
Il palco a pedali è una metafora straordinaria e profonda. Dimostra che l’uomo, attraverso la bicicletta, può diventare il produttore di energia rinnovabile per eccellenza, disegnando così un futuro forse impossibile da realizzare, ma sicuramente bello da immaginare.
“La bicicletta evoca lo spazio, la libertà, la solitudine, ma anche il viaggio di gruppo…”. Con queste parole Andrea Satta, cantante dei Tête de Bois, ci invoglia a ricordare le pedalate fatte sinora: dalle prime, di quando eravamo bambini, a quelle attuali, di corsa, per andare al lavoro. Anche quelle immaginate, ai margini di una giornata di traffico e ingorghi, e le future, legate alla voglia di amici, vacanze e posti nuovi da visitare, lentamente.
Per Andrea e il suo gruppo la bicicletta è amica e compagna della loro musica (con “Pezzi di ricambio” del ‘97, “Goodbike” del 2010), ma anche, letteralmente, fonte di energia: giovedì 15 settembre a Bari e, subito in replica, il 16 settembre a Roma è stato inaugurato il palco a pedali. Un palco particolare, frutto della fantasia e dell’inventiva dello stesso Andrea Satta e di Gino Sebastianelli, realizzato collegando 128 biciclette ad altrettante dinamo grazie alle quali, pedalando, è stato possibile fornire l’energia necessaria a luce e amplificazione per i due concerti.
Per realizzare l’impresa non c’è stato bisogno di campioni delle due ruote né di sforzi sfiancanti: si sono succeduti, infatti, diversi volontari che attraverso una pedalata leggera hanno prodotto i dieci kilowatt necessari per essere autonomi da qualunque altro generatore.
Un concerto a impatto zero, dunque, in pieno clima di adesione alla settimana europea della mobilità sostenibile. L’idea è stata prodotta dalla Just in Time grazie all’assessorato alle infrastrutture della Regione Puglia, che ha finanziato il palco, e alla Provincia di Roma, che ha sostenuto invece le spese di allestimento della serata di venerdì.
Durante le due ore di concerto, oltre ai pedalatori “ufficiali”, in tanti sono arrivati a bordo della proprio bicicletta a riempire gli spazi di colori e fantasia. Non mancavano, infatti, bici riciclate, riassemblate, adattate a tutte le esigenze, anche grazie alle mani sapienti dei volontari delle ciclofficne popolari che hanno rappresentato una presenza preziosa per la riuscita dell’evento.
A Roma dal primo pomeriggio i meccanici hanno creato un richiamo nella storica piazza dei Sanniti, grazie all’allestimento di un laboratorio di riparazione e manutenzione, durante il quale hanno mostrato e raccontato come si tiene in vita una bicicletta. Il loro sostegno è stato fondamentale poi nella fase di ‘aggancio’ delle bici volontarie, che sono state collegate ognuna alla propria dinamo prima di dare il via allo spettacolo.
Hanno assistito allo spettacolo circa un migliaio di persone tra cui molti giovani, bambini e anziani del quartiere, incuriositi dal singolare allestimento.
L’evento diventerà inoltre un documentario, “Film a pedali”, grazie alla partecipazione attiva al progetto di Agostino Ferrente, regista del premiato “L’Orchestra di Piazza Vittorio”.