Comunicato della F.C.I. su "Le Iene"

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Comunicato del 24/10/2016

La Federazione Ciclistica Italiana informa che ha inoltrato alla Redazione della Trasmissione Le Iene la richiesta di rettifica (sotto riportata) delle false affermazioni e fuorvianti messaggi diffusi nella trasmissione del 16.10.2016.

Si confida che finalmente la Redazione vorrà prendere atto dell’illeceità del comportamento e rettificare quanto falsamente riferito e diffuso.

Ove non vi sia adempimento, ne verrà informata ulteriormente l’Autorità Giudiziaria.


Raccomandata a.r. – Anticipata via mail: leiene@mediaset.it

Spett.le

Redazione Le Iene

Viale Europa n. 44

20093 Cologno Monzese (MI)

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Gent.le Sig.ra

Laura Casarotto

Direttrice del canale televisivo “Italia Uno”

Viale Europa n. 44

20093 Cologno Monzese (MI)

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Egr. Sig.

Davide Parenti

Autore della Trasmissione “Le Iene”

Viale Europa n. 44

20093 Cologno Monzese n. 44

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Roma, 24 ottobre 2016

Oggetto: Richiesta di rettifica di notizie non corrispondenti al vero

Egregi Signori,

ancora una volta si deve rilevare come molte delle informazioni che, mediante la Vostra trasmissione, vengono divulgate sul tema del doping nel ciclismo, siano erronee e superficiali. In particolare le stesse, dietro il velo del diritto di cronaca, si infarciscono di critica valutativa disancorata dalla realtà dei fatti ed essendo errata la premessa si perviene a valutazioni erronee e fuorvianti. Ricordiamo che il diritto di critica esiste ma presuppone un contenuto di veridicità, limitato all’oggettiva esistenza del fatto assunto a base delle opinioni e delle valutazioni espresse. L’opinione pubblica ha il diritto/interesse a conoscere il fatto oggetto di critica, ma il fatto giornalistico non può essere stravolto per fare colpo sul fruitore della notizia.

Nel servizio andato in onda il 16 ottobre 2016 avete rielaborato alcune dichiarazioni di Francesco Reda relative al controllo antidoping del Campionato Italiano di ciclismo dell’anno 2015, le avete collegate ad altre dichiarazioni rese dal sig. Angelo Francini ed altre del sig. Alberto Elli, all’epoca direttore sportivo di Reda, con l’intento di veicolare il messaggio che i controlli ematici effettuati dal Reda alla fine di detta gara erano stati irregolari e che il corridore Vincenzo Nibali non li avrebbe proprio effettuati.

Avete peraltro omesso di riferire che i controlli vengono effettuati dai medici della FMSI ed i procedimenti di controllo e valutazione sono effettuati tramite soggetti designati dal Coni, con estraneità della FCI se non per mere attività esecutive (messa a disposizione di un soggetto federale e di chaperon). Avete altresì omesso di rendere noto. tutte le modalità del controllo in questione sono state analizzate dalla Procura Antidoping del Coni e poi nuovamente dal Tribunale Nazionale Antidoping del Coni, seconda sezione:

In particolare la Procura Antidoping del Coni:

  • ha ascoltato come testimoni il sig. Roberto Bima (rappresentante federale ), i medici FMSI, dott. Andrea Ruggeri e dott.ssa Tiziana Sansolini, e tutti hanno riferito che i controlli erano stati eseguiti e non vi erano state irregolarità. Hanno precisato che inizialmente il numero dei Kit a disposizione era insufficiente, ma che poi lo stesso era stato integrato con consegna successiva e che, quindi, i controlli sono stati portati a termine in modo regolare;
  • E’ stato altresì sentito il direttore sportivo del corridore Reda sig. Alberto Elli. Il sig. Francini che nella Vostra trasmissione rilascia delle dichiarazioni contro il sistema dei controlli antidoping, non si è mai presentato né avanti alla Procura, né avanti al Tribunale antidoping, sebbene convocato per tre volte, e non ha quindi confermato le dichiarazioni a Voi rese o reso nuove dichiarazioni.

Il TNA ha stabilito:

- che se c’è stata animazione, c’è stata solo tra controllo urine già effettuato e prima del controllo ematico (che invece si è svolto in tutta calma dopo arrivati i kit)

- che la sala dei controlli è stata presenziata alternativamente dal Dr. Ruggeri o dalla Dott.sa Sansolini e non è mai rimasta priva di controllo. Lo stesso tecnico dell’atleta Reda, il Sig. Elli, ha ammesso in udienza, da dove era posizionato non poteva vedere se la sala fosse vuota o vi fosse qualcuno.

- che l’atleta Nibali ha effettuato normalmente il controllo urine e sangue perché, arrivati al suo turno, (prima dell’atleta Reda) i kit per il sangue rimasti dopo i controlli ematici degli atleti Brambilla e Conti erano sufficienti per un solo controllo. Nibali ha solo fatto verbalizzare che non poteva scegliere tra più kit, ma ha comunque accettato il controllo e non ha evidenziato anomalie.

- La presenza di Nesp (Darpoetina - nuova EPO) e gonatropina corionica nell’atleta Reda è risultata sia dalle analisi del sangue che da quelle delle urine ed è stata confermata dalle controanalisi, controlli non contestati dal Reda nel verbale da lui firmato.

Nel Vs. servizio non risulta altresì evidenziato:

  • che il TNA ha condannato Reda a otto anni di squalifica perché recidivo: infatti era già stato condannato dal TAS di Losanna nel 2014 ad 1 anno e 3 mesi per essersi sottratto ad un controllo antidoping;
  • che il sig. Reda non ha presentato appello avverso la sentenza del TNA.
  • che il Sig. Francini, ancorché ex dirigente federale, è noto per essere autore di numerosi ricorsi contro la FCI per le materie più varie, puntualmente respinti dagli Organi competenti della Federazione e del CONI, è stato ripetutamente sanzionato dagli Organi Federali per violazione del Codice di Comportamento Sportivo. Il Sig. Francini, nell’incombenza di un nuovo giudizio ha revocato il suo tesseramento alla FCI sottraendosi alla giustizia federale.

Ciò premesso, Vi chiediamo di rettificare le informazioni non veritiere da Voi riportate con quelle che Vi abbiamo sopra esposto, facendo quindi presente nella Vs. prossima trasmissione che, contrariamente a quanto da Voi sostenuto:

- il controllo antidoping relativo al Campionato Italiano di Ciclismo su strada 2015 è stato effettuato con regolarità e che le informazioni circa la presenza di asserite irregolarità non sono state confermate dalle indagini della Procura Nazionale Antidoping del Coni e sono state smentite nel giudizio svoltosi avanti al Tribunale Nazionale Antidoping del Coni.

La rettifica dovrà avere medesimo spazio e risalto di quelli che sono stati concessi nella trasmissione del 16 ottobre per fornire le erronee e fuorvianti informazioni richiamate in detto servizio.

In difetto di Vostro adempimento promuoveremo ulteriori azioni legali nei Vostri confronti.

Distinti Saluti.

Renato Di Rocco