Oggi, 100 anni fa, nasceva Alfredo Martini. Per ricordarlo sono previste due cerimonie, come ha sottolineato anche il Presidente Di Rocco in occasione dell'ultimo Consiglio federale: "... a Sesto Fiorentino, a casa di Alfredo Martini, due le iniziative predisposte: quella istituzionale si terrà presso la Biblioteca Ragionieri alle ore 11 con il mio intervento, quello dei familiari, del sindaco Lorenzo Falchi, il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, e quello dei campioni del mondo guidati da Alfredo. Alle ore 15 invece al Design Campus dell’Università di Firenze a Calenzano, sarà celebrato come maestro e uomo di sport. Saranno premiati, con cimeli storici e unici, gli otto Campioni del Mondo azzurri, alla presenza del sottoscritto, del sindaco di Calenzano Riccardo Prestini e Davide Cassani, commissario tecnico della Nazionale Italiana."
Tanto è stato scritto e raccontato sulla figura del Presidente onorario della Federazione Ciclistica Italiana. Soprattutto sono tante le testimonianze di chi l'ha conosciuto ed ha apprezzato la sua grande umanità, la sua profonda sensibilità e l'acutezza dei suoi ragionamenti.
Ricordare Alfredo Martini, in questi giorni, rappresenta il miglior antidoto allo sconforto e soprattutto un incoraggiamento a guardare il futuro con ottimismo. La sua storia personale, da ciclista, tecnico e dirigente è quanto mai attuale. Perché Alfredo è stato un uomo di sintesi. Da atleta gregario di campioni all’opposto, riuscendo ad esaltarne le doti e a mitigarne gli eccessi. Da tecnico ha compiuto i suoi capolavori, facendo coesistere e vincere personalità diverse e distanti. Da dirigente ha reso più forte il ciclismo e la Federazione Ciclistica.
Il suo vero successo è stato quello di rappresentare una sola Italia, in nome dell’amicizia e del rispetto. Ha contribuito alla pacificazione culturale del nostro Paese in un periodo in cui lo sport (e il ciclismo in particolare) veicolava messaggi più veloci di qualsiasi altro mezzo.
I suoi 100 anni anni, che cadono proprio a ridosso di una stagione difficile (che alcuni hanno paragonato ad una guerra) ci suggeriscono proprio questo: per superare le difficoltà, per vincere, bisogna trovare la sintesi tra posizioni diverse, a volte contrapposte, parlando con la voce del cuore. (au)