“Mio fratello Aldo è stato molto meglio di me, come corridore e come classe era superiore a me, era veramente un grande. Me ne parlavano tutti i grandi del passato, lo stesso Coppi mi diceva sempre: «Non somigli mica a tuo fratello in bicicletta!»”. Eppure Franco Gandini l’Oro se l’è andato a prendere lo stesso. Un ragazzo umile, che veniva da una cittadina di provincia, che non aveva ancora vinto gare importanti: per Franco Gandini già essere stato scelto per partecipare alle Olimpiadi di Melbourne era un successo, “perché in quegli anni, la maglia Azzurra equivaleva alla garanzia di un podio”.
L’unico parmigiano ad aver vinto una medaglia alle Olimpiadi, Franco Gandini attraversa la storia del ciclismo con la velocità, ma anche la leggerezza, di una meteora. Nato a San Lazzaro di Parma il 26 luglio del 1936, riesce a farsi notare solo a 20 anni, dominando nell'Inseguimento ai campionati regionali del '56, e impressionando il CT Costa che lo vuole agli Italiani. Lì, Bandini stupisce ancora e sui 4 chilometri chiude in 5’01”.
Quel ragazzo nel giro di pochi mesi passa dall’anonimato alle Olimpiadi: e a Melbourne è subito Oro, grazie alla vittoria del quartetto azzurro nell'Inseguimento a squadre. Passato professionista nel 1958 trova il tempo di vincere un’altra medaglia ad un Mondiale, questa volta di Bronzo, a Parigi. Sono gli anni d’oro della pista azzurra, gli anni dominati nell’inseguimento e nella velocità da pistard come Gaspardella e Gaiardoni, Messina e Faggin. Gandini, anche se per pochissimo tempo, si è dimostrato alla loro altezza. Smette di correre nel 1960.
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